11:30: | L’alzata dei Ceri è uno dei momenti più intensi e affascinanti della Festa. La Piazza è gremita di folla che affluisce dalle vie laterali dei Consoli e XX Settembre, non è facile riuscire a trovare una buona e sicura posizione di osservazione. Il Sindaco, preceduto dai tamburini e scortato dalla Polizia Municipale, raggiunge la scalea del Palazzo dei Consoli per incontrarsi con il Gonfaloniere e subito dopo viene raggiunto dal Vescovo. Il Primo capitano, l’Alfiere e il Trombettiere entrano a cavallo nella Piazza, girano intorno al pennone e scendono ai piedi della scalea del Palazzo dei Consoli, inizia la cerimonia dell’investitura. Il Primo Capitano riceve dalle mani del Sindaco la chiave della città e dal Vescovo la benedizione. Subito dopo, esce di corsa dal Palazzo dei Consoli il secondo Capitano con la spada sguainata in segno di saluto verso la folla. Le autorità a questo punto si sistemano sul balcone, mentre il Secondo Capitano dà il segnale ai Campanari che iniziano a suonare e ordina l’apertura completa del portone del Palazzo. Nel frattempo, le barelle in cui andranno incastrati i Ceri, vengono allineate verso il lato sud della Piazza. Spettacolare per il movimento di folla e per i colori, l’uscita di corsa dei tre Ceri, salutati dagli squilli del trombettiere, lungo la scalea del Palazzo dei Consoli, orizzontali sulle spalle dei propri ceraioli, S. Ubaldo si posiziona in Piazza Grande al centro, S. Giorgio alla sua destra, S. Antonio alla sinistra. Il montaggio dei Ceri è un’operazione importante e delicata, che si chiama “incaviamento” e fissa saldamente alla barella i Ceri, mediante un cuneo di ferro che entra nell’asola del timicchione, successivamente bagnato con l’acqua della brocca per farlo meglio aderire. Nel frattempo altri ceraioli fissano sulla sommità dei Ceri le statuette dei tre Santi. A questo punto il Secondo Capitano dà il segnale dell’alzata ai tre Capodieci saliti sulle stanghe del proprio Cero ancora in posizione orizzontale, che dopo aver fatto oscillare le brocche, le scagliano tra la folla assiepata, che corre ad accaparrarsi un pezzo di “coccio” come ricordo. Al suono del Campanone e in mezzo ad urla crescenti di incitamento, con un rapido movimento, i tre Capodieci si spingono in avanti e i ceraioli alzano rapidamente in verticale i Ceri che iniziano subito la corsa, uno dietro l’altro, aprendosi un varco tra la gente acclamante e compiendo tre “girate” (meno veloci delle “girate” della corsa serale) ossia tre giri in senso antiorario intorno al pennone centrale. |